Il caso Schwazer, a Parma esame Dna. Sudtiroler Zeitung: 'Nuovi ostruzionismi contro Alex'
- Pubblicato Sabato, 28 Gennaio 2017 13:15
31 gennaio 2017. Faticosamente ci siamo arrivati ma è questa la data dell'esame del Dna di Alex Schwazer, ai Ris di Parma.
I campioni arrivati da Colonia, su richiesta del pm di Bolzano, Pelino, vengono sottoposte in questa data all'attesa verifica. Intanto restano tanti dubbi e tante lacune nella vicenda.
Come ha scritto Sportpro pochi giorni fa, l'avvocato di Alex, Thomas Tiefenbrunner, ha chiarito il punto dei ritardi del Tas. Sono cinque mesi dalla sentenza di squalifica «per una quantità infinitesimale di anabolizzante» e ancora non si conoscono le motivazioni. «La voce che finalmente le motivazioni del Tas fossero giunte è stata smentita dai legali del marciatore - riporta la testata Sportpro.it, diretta da Eugenio Capodacqua -. "A noi non sono arrivate le motivazioni del Tas per la squalifica di otto anni di Alex Schwazer ma solo le motivazioni per il no alla richiesta di sospendere lo stop per doping per poter permettere a Schwazer di gareggiare a Rio de Janeiro", dice all'Adnkronos Thomas Tiefenbrunner. La telenovela continua, dunque».
In sostanza va fatta chiarezza. Il Tas di Losanna ha spiegato il "no" alle olimpiadi, per salvaguardare l'evento a cinque cerchi, la cui credibilità da tutelare era ritenuta superiore a quella dell'atleta Alex Schwazer. Ma ancora zero spiegazioni «sulla pena di otto anni inflitta ad Alex Schwazer, il marciatore risultato positivo per la seconda volta ad un test del 1° gennaio 2016 per una quantità infinitesimale di anabolizzante».
Intanto alcuni nuovi retroscena vengono raccontati dalla testata in ingua tedesca Neue Sudtiroler Zeitung. Il giornalista Thomas Vikoler, della redazione bolzanina, il 28 gennaio firma un pezzo intitolato "L'ostruzionismo Iaaf", nel quale riferisce di richieste al Pm Walter Pelino che danno il senso di operazioni dilatorie. Vikoler definisce "dubbie" iniziative Iaaf nel caso Schwazer. Da una parte (oltre a ricordare i lunghi mesi passati prima di annunciare il risultato positivo del test dell'1 gennaio 2016, e alcuni problemi procedurali come il non garantito anonimato delle provette in viaggio verso Colonia) spiega che è stato chiesto di recente un altro slittamento della data prevista per l'esame del Dna fissata al 31 gennaio. Dall'altra la domanda di mantenere una parte delle urine di Alex nel laboratorio di Colonia, invece di inviarle tutte a Parma. Il magistrato Pelino però ha rigettato entrambe le richieste.
Insomma, una strada lunga e tortuosa per arrivare a capire di più. Ma piano, piano, forse ci si arriva.
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